Mae Sot, una città Thailandese sul confine con la Birmania, è la meta di migliaia di famiglie Karen arrivate dalla Birmania per cercare lavoro o scappare dalla guerra civile. Kwel Ka Baung è la prima scuola interamente dedicata ai figli dei migranti Karen e la nuova struttura che ospiterà l’istituto è il frutto di un progetto nato all’insegna della sostenibilità. Lo scopo di Ian e Albert, i due giovani architetti dietro allo studio Agorà Architects, è infatti quello di unire un’architettura economica e rispettosa dell’ambiente ad un processo di costruzione che coinvolga la comunità Karen e insegni nuove tecniche costruttive ai lavoratori locali.
Il risultato è una scuola per 350 alunni costata $25.000 e realizzata con materiali quasi interamente trovati dove sorge il cantiere. I muri sono formati da mattoni di adobe, un materiale capace di mantenere fresco l’interno anche quando la temperatura sfiora i 40 gradi, gli infissi sono stati realizzati con rami di eucaliptus e bambù, e il tetto è sostenuto da assi di recupero.
Le lunghe e strette finestre, disegnate dai lavoratori Karen stessi, assicurano la circolazione d’aria, mentre l’orientamento delle classi e la dimensione delle pareti garantiscono una grande inerzia termica, che permette alla scuola di resistere al caldo di giorno e di rilasciare il calore accumulato durante la notte.