É agli inizi degli anni 70 che nasce la prima cooperativa sociale italiana ed europea, che ha come mission l’inserimento lavorativo. La cooperativa lavoratori uniti “Franco Basaglia” per tutti la “CLU”.
Ed è proprio Franco Basaglia che nel 1971 prende la direzione del manicomio triestino e inizia una vera e propria rivoluzione, l’unica vera rivoluzione sfociata dalle rivolte del ’68 in Italia. Si eliminano tutti i tipi di contenzione fisica fra cui l’elettroshock, vengono aperti i cancelli dei reparti. Non ci si limita più solo alle terapie farmacologiche ma viene rivisto il rapporto umano tra pazienti e personale: chi è ricoverato deve essere trattato come un essere umano, una persona in crisi. Vengono istituiti da subito, all’interno dell’ospedale psichiatrico, laboratori di pittura e di teatro. Successivamente nasce la cooperativa, che consente ai pazienti di svolgere lavori riconosciuti e retribuiti, permettendogli di ritornare a far parte del tessuto sociale.
Il 13 maggio 1978 la rivoluzione basagliana diventa la legge 180/178 che vedrà finalmente la chiusura di tutti i manicomi italiani.
A 40 anni della riforma psichiatrica la cooperativa è ancora attiva sul territorio triestino, e uno dei progetti che porta avanti è il “Laboratorio di cucina sana e consapevole” nato nel 2016 da un’idea dell’allora presidente Claudia Rolando, volto alla creazione di una micro impresa di catering, gestito da Jan Micheli, un cuoco diplomato all’ALMA la scuola internazionale di cucina Italiana di Gualtiero Marchesi.
Jan è un cuoco solidale sociale che Dopo una lunga esperienza itinerante in vari ristoranti stellati, fra cui il più importante è sicuramente il “Celler de Can Roca” (tre stelle michelin e Miglior ristorante al mondo per la San Pellegrino World’s 50 Best Restaurants 2015), decide di tornare a Trieste e di ricominciare a collaborare con la CLU, mettendo le competenze acquisite a disposizione, unendo la passione per la cucina a quella per il sociale.
Il laboratorio è seguito giornalmente da 4/5 persone provenienti da i centri di salute mentale, dove si imparano le basi della cucina, dalla scelta della materia prima all’impasto della pasta fresche, passando anche per la cura della persona, mettendo al centro il benessere ed il rafforzamento dell’autostima e creando reali opportunità di inserimento lavorativo nell’ambito della ristorazione. Ogni qualvolta venga richiesto prepara assieme a loro dei bellissimi servizi di catering e annovera fra i suoi clienti non solo privati cittadini ma spesso istituzioni quali comune, prefettura, camera di commercio, azienda per i servizi sanitari e altri.